Visioni

Nel giardino dell’Eden, la fragilità del corpo

Nel giardino dell’Eden, la fragilità del corpoAnnie Hanauer in «Eden» – foto di Andrea Macchia

Festival A Bolzano Danza un progetto che ha coinvolto Carolyn Carlson, Rachid Ouramdane, Michele Di Stefano. Tre performance singole per un solo spettatore in un teatro vuoto da 850 posti

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 18 luglio 2020
Eden. Un’immagine, un desiderio, un’utopia. Un giardino rallegrato da un cinguettio. Animali colorati tra i rami. Ampi respiri nella natura. Eden of Carolyn, Eden selon Rachid, Eden secondo Michele, tre danze singole per un singolo spettatore in un teatro vuoto da 850 posti. 30 assoli al giorno per 30 spettatori, dieci repliche ad autore: Carolyn Carlson, Rachid Ouramdane, Michele Di Stefano per un totale di dieci danzatori che si alternano in scena. Siamo al festival Bolzano Danza, al Teatro Comunale della città. Eden è il progetto pensato per questo nostro tempo difficile: un progetto simbolico ideato dal direttore artistico Emanuele...

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