Politica

Nel Pd c’è un altro Jobs Act: quello «labour»

Nel Pd c’è un altro Jobs Act: quello «labour»Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano

Il decalogo L’area guidata da Cesare Damiano fissa dei paletti su articolo 18, cassa integrazione e contratto nazionale. Sì alla rappresentanza «modello Renzi», ma no ai lavoratori nei cda. Pensioni: uscita «flexi» e garanzie per i precari

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 18 gennaio 2014
C’è un Jobs Act alternativo, un po’ più «ammorbidito» e un po’ meno liberista rispetto a quello renziano: lo ha presentato, nella forma di un decalogo che vorrebbe emendare le proposte del segretario, l’area labour del Pd, guidata da Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e oggi presidente della commissione Lavoro della Camera. In calce, troviamo la firma di una ventina di parlamentari Pd. Si chiede sostanzialmente di non mandare alla deriva l’articolo 18, accettando il «contratto unico», ma fissando dei paletti di contenimento. Così come si raccomanda di non gettare, con l’«acqua sporca» degli ammortizzatori vecchio stampo, anche il...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi