Cultura
Nel teatro dei matador
Saggi «Uccidere spazi. Microanalisi della corrida» dell'antropologo Matteo Meschiari
André Masson «Tauromachie»
Saggi «Uccidere spazi. Microanalisi della corrida» dell'antropologo Matteo Meschiari
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 6 marzo 2014
Parafrasando il grande antropologo francese Michel Leiris, la corrida, miscuglio di folklore e paccottiglie che affonda le sue radici nel passato gitano, è uno specchio. E allo stesso tempo è uno spazio ristretto, il ruedo, un avvenimento e una circostanza nella quale per un tempo breve e per una concomitanza di presenze – la bestia, il matador e il pubblico attorno a loro riunito – prende vita una rappresentazione terribilmente carnale, fatta di gesti ritualizzati, d’immedesimazione e di crudeltà ostentata. Il toro entra nell’arena e se è bravo corre lungo la barrera in «un’esplosione di rabbia e stupore». Uomo e...