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Nella guerra su Tim-Telecom il convitato di pietra è lo Stato
Il caso Bisogna tornare all’epoca della Stet o comunque alla fase precedente le privatizzazioni per trovare un protagonismo così forte del potere pubblico nel settore strategico delle telecomunicazioni. Una strategia alla Merkel che come si sa non ha mai consentito che le telecomunicazioni finissero nelle mani dei privati.
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Il caso Bisogna tornare all’epoca della Stet o comunque alla fase precedente le privatizzazioni per trovare un protagonismo così forte del potere pubblico nel settore strategico delle telecomunicazioni. Una strategia alla Merkel che come si sa non ha mai consentito che le telecomunicazioni finissero nelle mani dei privati.
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 aprile 2018
Nella guerra per il controllo di Tim e di Telecom, ovvero per il controllo della più potente rete italiana di telefonia fissa e mobile oggi nelle mani di Telecom, c’è un convitato di pietra che non si vedeva da tempo nelle grandi operazioni finanziarie: lo Stato italiano. Come osservava sul Sole 24 ore Franco De Benedetti, nella decisione della Cassa Depositi e Prestiti di acquisire un 5 per cento di Tim si intravede una strategia precisa, un ritorno dello Stato interventista allo scopo di evitare che la rete di telefonia finisca nelle mani dei francesi di Vivendi. Non si sa...