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Nella storia della sinistra la discriminante dell’adesione alla guerra
No War Contrastare chi agitava lo spauracchio militarista dell’aggressore per derubricare le riforme sociali, fu una conquista di Rosa Luxemburg e delle femministe comuniste. Il pensiero socialista ha offerto il suo apporto più interessante alla comprensione dei conflitti armati evidenziandone il forte nesso esistente con lo sviluppo del capitalismo
1907, Rosa Luxemburg alla II Internazionale a Stoccarda – Getty images
No War Contrastare chi agitava lo spauracchio militarista dell’aggressore per derubricare le riforme sociali, fu una conquista di Rosa Luxemburg e delle femministe comuniste. Il pensiero socialista ha offerto il suo apporto più interessante alla comprensione dei conflitti armati evidenziandone il forte nesso esistente con lo sviluppo del capitalismo
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 marzo 2022
Il pensiero socialista ha offerto il suo apporto più interessante alla comprensione del fenomeno della guerra evidenziando il forte nesso esistente tra lo sviluppo del capitalismo e la propagazione della guerra. E questo già dalla Prima Internazionale. I dirigenti della Prima Internazionale infatti evidenziarono che le guerre non sono provocate dalle ambizioni dei monarchi, bensì sono determinate dal modello economico-sociale dominante. LA LEZIONE DI CIVILTÀ del movimento operaio nacque dal convincimento che ogni guerra andava considerata “come una guerra civile”. Nel Capitale, Marx affermò che la violenza era una potenza economica, “la levatrice di ogni vecchia società che è gravida di...