Visioni
Nell’albergo dell’amore il racconto del Giappone
Al cinema «Tokyo Love Hotel», tra i pink eiga e le stanze a ore Hiroki Ryuichi racconta la precarietà proibita del tempo presente
Al cinema «Tokyo Love Hotel», tra i pink eiga e le stanze a ore Hiroki Ryuichi racconta la precarietà proibita del tempo presente
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 30 giugno 2016
Racconta Hiroki Ryuchi che per girare questo film è stata indispensabile l’esperienza nel pink eiga, il porno softcore giapponese, specie per la velocità dell’esecuzione – « I pink eiga venivano realizzati in tre o quattro giorni al massimo, giravamo sempre nella stanza di un love hotel, dal momento che c’erano molte scene di sesso». Tokyo Love Hotel (doppiaggio piuttosto improbabile) è stato realizzato in due settimane, quella dei pink del resto è stata una scuola importante per molti grandi registi del cinema giapponese pensiamo a Wakamatsu o a Zeze Takahisa. Questioni di tecnica, certo, ma soprattutto di allenamento...