Internazionale

Nelle campagne senza Stato, di Silvia non c’è traccia

Nelle campagne senza Stato, di Silvia non c’è tracciaAbitanti nel villaggio di Chakama, dove è stata rapita Silvia Romano

Kenya Sono passati 38 giorni dal rapimento della cooperante italiana. La polizia usa droni e pattugliamenti, ma i locali non aiutano più. Nelle aree remote non si investe e la sanità è assente: istituzioni viste come nemiche

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 2 gennaio 2019
Lungo la faglia che separa la città dalla campagna, il progresso dai selvaggi, gli impiegati dai pastori, il dio denaro è l’unico medium che ritorna e annoda i fili di un rapimento. E mentre in occidente la campagna rappresenta la tradizione, la conservazione e la chiusura (la destra), in Kenya è sinonimo di abbandono e, quando capita, di operazioni compassionevoli e casuali. Vasti territori che il governo non frequenta e non conosce. Tant’è che nel caso di Silvia Romano i militari che si sono messi sulle sue tracce hanno chiesto di essere «accompagnati» dalla popolazione locale. Tutto questo si intreccia...

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