Cultura
Nelle maschere della mascolinità
IBRAHIM AHMED Un’intervista in occasione della sua personale a Roma (fino al 19 gennaio). L’azione performativa fa emergere quella parte dell’io spesso negata dai condizionamenti sociali. Tra i progetti futuri la sua partecipazione alla tredicesima Biennale de l’Havana, a maggio 2019
Ibrahim Ahmed, «Bring The Offerings AlmsI Left At Your Doorstep», No.3, 2018 (courtesy the artist & Z2O gallery)
IBRAHIM AHMED Un’intervista in occasione della sua personale a Roma (fino al 19 gennaio). L’azione performativa fa emergere quella parte dell’io spesso negata dai condizionamenti sociali. Tra i progetti futuri la sua partecipazione alla tredicesima Biennale de l’Havana, a maggio 2019
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 5 gennaio 2019
«Coprire, Abbracciare / Tutto quello che sono. Tutto quello che non sono / Quello che non sarò mai»: frammenti delle poesie di Ibrahim Ahmed (Kuwait City 1984, ha vissuto nel Bahrein e negli Stati Uniti; dal 2014 vive e lavora ad Ard el Lewa, quartiere del Cairo) che, per la prima volta, vengono condivise con il pubblico, in occasione della mostra personale Burn What Needs To Be Burned da z2o Sara Zanin Gallery a Roma (fino al 19 gennaio). nche i titoli delle sue opere (fotografie, collage e collage fotografici) nascono dalle poesie: The Things I Hope To Bury (Le...