Nelle radicali stanze della modernità
Doppia esposizione di Otti Berger con la facciata dell’Atelierhaus, Dessau Bauhaus, 1931. (© Géza Pártay, Bauhaus-Archiv, Berlin, Courtesy Taschen)
Cultura

Nelle radicali stanze della modernità

PIONIERE DELL'ABITARE Il libro di Carmen Espegel sulle architette (Christian Marinotti editore). Secondo l’autrice, lo schema matrilineare riflette una vita comunitaria che produrrà la casa a patio, mentre quello patrilineare va verso una «organizzazione più individualista». Da Charlotte Perriand a Eileen Gray, immaginari per ridefinire il ruolo sociale degli spazi urbani
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 maggio 2022
Come nella storia dell’arte, anche in quella dell’architettura che le è prossima, l’invisibilità della donna è un dato palese tenacemente radicato sia nel mondo accademico, sia nell’esercizio della professione, ambedue «dominate dagli uomini». Molteplici indagini storiografiche, tuttavia, effettuate con la finalità di fare emergere il lavoro delle architette, ha contribuito a «scompaginare» una storia della modernità architettonica che, come ha evidenziato Oechslin, merita uno «sguardo nuovo e distaccato». Scrive Carmen Espegel, docente alla Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Madrid, nel suo saggio Donne architetto nel Movimento Moderno (Christian Marinotti Edizioni, traduzione di Bruno Melotto, pp. 222, euro 26) che...

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