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Nell’enciclica il papa torna a criticare le feroci frontiere del profitto
L'enciclica Confini nazionali e proprietà privata non sono dogmi. Nell’enciclica papale la difesa dei diritti che non hanno frontiere sociali, geografiche, di genere. L’ammonimento alla politica che deve occuparsi solo del bene comune, che deve essere popolare ma non populista (quando cioè strumentalizza «la cultura del popolo»)
Papa Francesco – LaPresse
L'enciclica Confini nazionali e proprietà privata non sono dogmi. Nell’enciclica papale la difesa dei diritti che non hanno frontiere sociali, geografiche, di genere. L’ammonimento alla politica che deve occuparsi solo del bene comune, che deve essere popolare ma non populista (quando cioè strumentalizza «la cultura del popolo»)
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 6 ottobre 2020
Indica l’orizzonte della «fraternità» universale e dell’«amicizia sociale» l’enciclica Fratelli tutti, firmata da papa Francesco ad Assisi, sulla tomba del santo da cui ha preso il nome, e resa pubblica domenica, all’Angelus in San Pietro (anche se il sito tradizionalista spagnolo Infovaticana ha violato l’embargo e ha pubblicato il testo integrale ieri sera, come del resto fece L’Espresso nel 2015 pubblicando in anticipo una bozza della Laudato si’). E proprio a Francesco d’Assisi è ispirato il titolo («Fratelli tutti, scriveva san Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal...