Visioni

Nell’universo scuro e solitario di Gold Mass

Nell’universo scuro e solitario di Gold MassGold Mass

Note sparse Viene dal pianoforte classico ma si fa produrre da Paul Savage e il suo disco d'esordio - «Transitions» - è un crogiuolo di stili e tendenze. Di gran classe

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 gennaio 2019
Di giorno passa ore in un laboratorio di fisica a fare simulazioni di acustica su parti meccaniche di motori di Ferrari e Volvo, perché gli ingranaggi non facciano rumore. La notte, su altri tipi di macchine (sintetizzatori e drum machine) cerca di infondere alla minima energia il massimo del suono. Emanuela Ligarò, in arte Gold Mass, ha una storia così bella che si fatica a credere sia vera: non ha santi protettori nell’orticello indie-italiota, perché viene dal pianoforte classico («Bach è perfezione esaudita, Mozart mi commuove sempre, e conosco a memoria Verdi…») e ha bussato alla porta di alcuni dei...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi