Internazionale
Nessuna illusione sulle politiche ambientali di Pechino
Intervista a Mathias Lund Larsen La maggior parte delle compagnie statali ha il controllo sulle fonti fossili, mentre il settore delle rinnovabili è in mano a piccole-medie imprese private
Miniere nell'Anhui – Ap
Intervista a Mathias Lund Larsen La maggior parte delle compagnie statali ha il controllo sulle fonti fossili, mentre il settore delle rinnovabili è in mano a piccole-medie imprese private
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 14 luglio 2021
L’immaginario intorno al tema Cina e ambiente è sempre un po’ confuso, spesso frutto semplificazioni o informazioni parziali che Pechino stessa ha contribuito a generare. Tra il monaco daoista che medita indisturbato su una montagna isolata e la «Airpocalypse» c’è tutto un mondo, ma non è quello della Pechino che salverà l’umanità dai cambiamenti climatici. È quanto ci racconta Mathias Lund Larsen. La natura è spesso stata un argomento marginale, se non assente, nell’ideologia di stampo marxista-leninista a cui si appella il Pcc. Quale approccio ha il Partito nei confronti delle tematiche ambientali? Con Mao non era iniziata bene: la...