Italia
«Nessuna relazione con la Ru486»
Torino La procura apre un’inchiesta dopo la morte della donna in ospedale. Aveva assunto la pillola abortiva. Silvio Viale, ginecologo, a capo del servizio italiano di interruzione volontaria di gravidanza: «Una tragica fatalità, ma non c’è nesso con il mifepristone»
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Torino La procura apre un’inchiesta dopo la morte della donna in ospedale. Aveva assunto la pillola abortiva. Silvio Viale, ginecologo, a capo del servizio italiano di interruzione volontaria di gravidanza: «Una tragica fatalità, ma non c’è nesso con il mifepristone»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 aprile 2014
Maurizio PagliassottiTORINO
A. M., trentasei anni, aveva scelto l’interruzione di gravidanza farmacologica il 4 aprile, data in cui le era quindi stato somministrato il mifepristone, altrimenti noto come pillola abortiva Ru486, per bloccare la gestazione. In quella data, e nei giorni successivi, nessun effetto collaterale era stato registrato. Mercoledì mattina i medici dell’ospedale Martini di Torino, seguendo il protocollo abituale, le avevano somministrato la prostaglandina, sostanza che favorisce l’eliminazione della mucosa e dell’embrione. Tutte le analisi previste dal protocollo, compresa l’ecografia, non avevano rivelato nulla al di fuori della norma, ma nel primo pomeriggio la paziente aveva iniziato ad accusare i primi...