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Nicolò Degiorgis, territori di confine
Intervista L'artista racconta il suo lavoro, tentativo di «rifugiarsi nell’arte per evadere da costrizioni identitarie e linguistiche»
Nicolò Degiorgis, stand galleria Eugenia Delfini, Artisstima 2023 (courtesy galleria Eugenia Delfini)
Intervista L'artista racconta il suo lavoro, tentativo di «rifugiarsi nell’arte per evadere da costrizioni identitarie e linguistiche»
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 6 gennaio 2024
Manuela De LeonardisTORINO
Cresciuto tra l’Alto Adige e il Ticino – «territori di confine nei quali la sovversione di minoranza e maggioranza si ripropone costantemente» – Nicolò Degiorgis (Bolzano 1985) si è «rifugiato nell’arte per evadere da costrizioni identitarie e linguistiche», come ha affermato a Torino in occasione della partecipazione alla 30.ma edizione di Artissima, la più importante fiera di arte contemporanea in Italia, nello stand della galleria Eugenia Delfini di Roma che con il suo lavoro ha vinto l’Identity Fund for New Entries. Il progetto monografico costituito da Peak (2014/2023), un’installazione di 44 immagini fotografiche in bianco e nero sul paesaggio dolomitico,...