Internazionale
«No al pinkwashing, l’omofobia dobbiamo sconfiggerla noi»
Gender in Palestina Intervista a Ghadir Shafie, direttrice dell'associazione Aswat-Palestinian Feminist Center for Gender and Sexual Freedoms. «La strada è ancora lunga ma la nostra società fa progressi e rifiutiamo l'uso che Israele fa della questione Lgbtq per colpire i palestinesi»
Manifestazione a favore dei diritti Lgbtq – Al Qaws
Gender in Palestina Intervista a Ghadir Shafie, direttrice dell'associazione Aswat-Palestinian Feminist Center for Gender and Sexual Freedoms. «La strada è ancora lunga ma la nostra società fa progressi e rifiutiamo l'uso che Israele fa della questione Lgbtq per colpire i palestinesi»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 30 luglio 2020
Michele GiorgioGERUSALEMME
La vicenda di Julia Zaher, l’imprenditrice palestinese di Nazareth, che ha donato fondi all’associazione israeliana ebraica The Aguda per i diritti Lgbtq escludendo le ong e le organizzazioni arabe che lavorano sullo stesso terreno, ha sollevato molte polemiche ma è servita a puntare i riflettori sui progressi fatti così come sulla lunga strada ancora da percorrere nella società palestinese – in Israele e nei Territori occupati – sull’omofobia e i diritti di omosessuali, trans e queer. E ha posto con forza l’accento sulla questione del “pinkwashing” israeliano. Ne abbiamo parlato con Ghadir Shafie, direttrice di Aswat-Palestinian Feminist Center for Gender...