Italia

«Noi sindaci calabresi, tra mafia e tagli statali»

«Noi sindaci calabresi, tra mafia e tagli statali»Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme

Intervista Sindaci che si dimettono perché minacciati, una regione in stato di abbandono. Oggi il meeting di Avviso Pubblico, network di enti locali contro le mafie, a Lamezia Terme, città ad alta densità criminale. Parla il sindaco Gianni Speranza (Sel)

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 25 ottobre 2013
Ai primi di ottobre il sindaco di Benestare, sulle colline della Locride, Rosario Rocca (Sel), è stato vittima dell’ennesimo atto intimidatorio: la sua macchina è stata data alle fiamme. In seguito a tale evento il primo cittadino ha rassegnato le dimissioni con una lettera indirizzata al capo dello Stato, alla presidente della Camera, al prefetto di Reggio Calabria, in cui ha denunciato «lo stato di abbandono in cui versa il territorio calabrese», dimenticato da «uno Stato sordo e assenteista». In effetti in Calabria è emergenza democratica. In pochi anni oltre un centinaio tra attentati dinamitardi, omicidi, tentati omicidi, lettere minatorie,...

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