Visioni
Nomadismi del sogno
Si è chiuso il Festival di Santarcangelo, un’edizione che conferma le scelte passate, prediligendo le arti performative e il rifiuto dello spettacolo in sé. Caliban cannibal dei Motus, la proposta più forte nel cartellone,rilegge il testo di Shakespeare nel presente, tra rivoluzioni e sentimenti dell'erranza
Caliban cannibal dei Motus – foto di Andrea Macchia
Si è chiuso il Festival di Santarcangelo, un’edizione che conferma le scelte passate, prediligendo le arti performative e il rifiuto dello spettacolo in sé. Caliban cannibal dei Motus, la proposta più forte nel cartellone,rilegge il testo di Shakespeare nel presente, tra rivoluzioni e sentimenti dell'erranza
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 26 luglio 2014
Gianni ManzellaSANTARCANGELO
Cosa c’è di nuovo è la prima domanda che si pone lo spettatore che ritorna ogni anno a Santarcangelo, anche a dispetto di qualche delusione. C’è un’aiuola, forse di ligustro, al posto dell’acqua, già da tempo sparita dalla fontana, spuntata un’estate di molti anni fa al centro della piazza del teatro in piazza: forse un’installazione ecologica o un intervento paesaggistico, come le seggioline d’abete un po’ da nido d’infanzia sparse dal designer francese Maël Veisse, su cui a qualche ora della sera si potevano vedere rannicchiati i pochi interessati a un dibattito (in lingua inglese) fra curatori di certi istituti...