Politica

Non confondiamo l’etica politica con il codice penale

Non confondiamo l’etica politica con il codice penaleGiovanni Fiandaca

Impresentabili Il professore Giovanni Fiandaca esprime dubbi sull'iniziativa della commissione antimafia: «In questo momento la morale pubblica è incerta e al parlamento viene comodo affidarsi ai parametri delle procure»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 30 maggio 2015
«Comprendo le buone intenzioni della commissione antimafia, ma non condivido l’iniziativa. Come tutte le forme di supplenza finirà solo per aumentare la confusione». Autorità del diritto penale, ex componente del Csm, candidato non eletto nelle liste del Pd alle europee dello scorso anno, il professore Giovanni Fiandaca è soprattutto un garantista militante. Lei parla di supplenza, ma la presidente dell’antimafia Bindi ha spiegato che la «lista» rientra nei compiti della commissione. È stata la commissione antimafia ad auto attribuirsi una competenza che è propria delle forze politiche. La definisco una «supplenza» perché la commissione ha sopperito al mancato o insoddisfacente...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi