Visioni

Non moriremo di talent

Non moriremo di talent

Televisione Dal tritacarne degli show musicali si può uscire. Il caso di Galup: «Faccio reggae, ma volevano trasformarmi in Tiziano Ferro»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 14 agosto 2015
Un tempo si parlava dei talent scout come semidei che individuavano personaggi di talento per promuoverli nell’ambito dello spettacolo o dello sport, ora molti di loro vivono all’ombra di uno step (o per usare un sostantivo caro alla politica, di un predellino) per arrivare al provino delle competizioni fratricide dei talent show. Amici, X Factor, The Voice of Italy, sono solo alcuni dei tanti format che, dal ballo alla cucina, alimentano il tritacarne per un pubblico affamato di verdetti. Un fenomeno che ha approfittato della crisi dell’industria musicale rilanciando le speranze di centinaia di ragazzi sul successo immediato e, ovviamente,...

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