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Non si sequestra l’ostinazione alla libertà
Mare Jonio Questa nave è diventa un simbolo di umanità e di libertà, di dignità e di responsabilità. Liberare la “Mare Jonio”, consentirle di accendere nuovamente i motori e di tornare là dove bisogna essere, è oggi la parola d’ordine attorno a cui chiamare alla mobilitazione, a quello che il movimento femminista chiama uno «stato di agitazione permanente»
Mare Jonio Questa nave è diventa un simbolo di umanità e di libertà, di dignità e di responsabilità. Liberare la “Mare Jonio”, consentirle di accendere nuovamente i motori e di tornare là dove bisogna essere, è oggi la parola d’ordine attorno a cui chiamare alla mobilitazione, a quello che il movimento femminista chiama uno «stato di agitazione permanente»
Pubblicato più di 5 anni fa
Liberté, liberté! È in fondo in questo coro, ritmato da quarantanove profughi e migranti al momento di sbarcare a Lampedusa martedì scorso, che si può cogliere il significato più profondo di quel che è avvenuto in questi giorni attorno alla “Mare Jonio”. La nave di «Mediterranea». E quel coro ci racconta la trama di quanto accade quotidianamente non solo nel Mediterraneo, ma anche nelle terre attraversate da uomini e donne in fuga prima di giungere alla sponda sud di quel mare: una spinta tanto elementare quanto potente verso la libertà sostiene il movimento delle e dei migranti. Attorno a loro,...