Visioni
«Non siamo invisibili», gli intermittenti si prendono la piazza
Crisi dello spettacolo Costretti allo stop dalla pandemia, i lavoratori manifestano in 15 città per i diritti e nuove norme. Facchini, rider, sarti, truccatori, registi, attori, musicisti, tutti insieme domandano tutele e rivendicano la qualità del loro lavoro
I lavoratori dello spettacolo a Piazza del Plebiscito lo scorso 22 maggio – foto Ansa
Crisi dello spettacolo Costretti allo stop dalla pandemia, i lavoratori manifestano in 15 città per i diritti e nuove norme. Facchini, rider, sarti, truccatori, registi, attori, musicisti, tutti insieme domandano tutele e rivendicano la qualità del loro lavoro
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 30 maggio 2020
A marzo avevano scritto al governo: circa 200mila lavoratori intermittenti dello spettacolo erano del tutto esclusi dalle misure di sostegno previste dal dl Cura Italia. Da allora videoriunioni e gruppi locali hanno tessuto una rete da cui è nato un Coordinamento nazionale di collettivi, movimenti, sindacati di base, professionisti che si riconoscono negli articoli 4, 9 e 33 della Costituzione cioè quelli che tutelano il lavoro, lo sviluppo della cultura e la sua libertà. Il 19 maggio hanno chiesto un incontro al premier Giuseppe Conte, al ministro della Cultura Dario Franceschini e alla titolare del dicastero Lavoro, Nunzia Catalfo: «La...