Cultura

«Non siamo una cattedrale nel deserto, raccontiamo un sistema di valori»

«Non siamo una cattedrale nel deserto, raccontiamo un sistema di valori»«Umanità negata», Meis, foto di Marco Caselli Nirmal

L'intervista Parla Amedeo Spagnoletto, nuovo direttore del Meis - museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara. «In una storia che si declina lungo duemila anni, dobbiamo rappresentare le contaminazioni reciproche che hanno reso l’ebraismo del Paese così particolare». «Nel nostro atto costitutivo vi è sicuramente la memoria della Shoah ma vi è anche l’impegno per la rimozione del pregiudizio e l’educazione al rispetto dell’altro»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 13 giugno 2020
«È difficile tracciare un programma, è possibile individuare solo delle linee», si schernisce Amedeo Spagnoletto nuovo direttore del Meis – museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara – che ha come orizzonte la ripresa delle attività dopo il Covid (in qualità di ex membro del comitato scientifico, Spagnoletto conosce bene il Meis). ROMANO, ex rabbino capo di Firenze, sofer – scriba – e restauratore di pergamene, laureato in Scienze politiche con indirizzo storico e diplomato alla Scuola di biblioteconomia vaticana, Spagnoletto sostituirà nei prossimi giorni Simonetta Della Seta, la direttrice che ha guidato il museo dalla sua nascita...

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