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Non solo anticorpi, servono i dati sull’efficacia
Mix di vaccini Gli studi citati dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’Aifa per approvare la scelta del governo mostrano che chi riceve la seconda dose con un vaccino diverso dalla prima sviluppa un buon numero di anticorpi. Ma, come insegna il caso CureVac, questo non basta a garantire automaticamente la protezione dalla malattia
Fiale di vaccino Pfizer – LaPresse
Mix di vaccini Gli studi citati dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’Aifa per approvare la scelta del governo mostrano che chi riceve la seconda dose con un vaccino diverso dalla prima sviluppa un buon numero di anticorpi. Ma, come insegna il caso CureVac, questo non basta a garantire automaticamente la protezione dalla malattia
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 18 giugno 2021
L’ampio dibattito scientifico intorno al mix di vaccini AstraZeneca e Pfizer/Moderna è dovuto ad un’apparente contraddizione. Da un lato, il ministero e l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), come diversi altri governi europei, ritengono che vi siano sufficienti evidenze scientifiche che il mix dia vita a una robusta e sicura risposta immunitaria. Dall’altro, i critici come il presidente del Gimbe Nino Cartabellotta sostengono che «ad oggi non esistono prove di efficacia della vaccinazione eterologa su Covid-19». Il problema è che hanno ragione tutti e due. Gli studi citati dal Comitato Tecnico Scientifico e dall’Aifa per approvare la scelta del governo effettivamente...