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Non solo Rolling Stones, la nuova era dell’isola non omologabile
Cuba L'arrivo della band apre la strada al altri eventi non solo musicali di portata mondiale. Ora tocca ai successori di Obama e Raúl Castro raccogliere il testimone della svolta politica
Cuba L'arrivo della band apre la strada al altri eventi non solo musicali di portata mondiale. Ora tocca ai successori di Obama e Raúl Castro raccogliere il testimone della svolta politica
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 24 marzo 2016
È accaduto ciò che si aspettava da oltre mezzo secolo. Cuba e Stati Uniti tornano paesi non belligeranti, legati da reciproche influenze culturali. «Diversi ma amici», come ha detto Barack Obama in un efficace discorso al Gran Teatro dell’Avana nel quale ha liquidato i residui di «guerra fredda» e assicurato che «il futuro dell’isola è nelle mani dei soli cubani». In più, ha confermato che farà di tutto per convincere il Congresso americano a cancellare quello che resta dell’embargo economico più lungo della storia, già allentatosi dopo decine di provvedimenti bilaterali degli ultimi mesi. Obama non poteva evitare di aggiungere...