Lavoro
Non solo Texprint, sfruttamento e affari sporchi nel distretto pratese
Diritti negati Confermata dal Consiglio di Stato l'interdittiva antimafia per l'azienda che ha licenziato gli operai quando hanno chiesto il rispetto del contratto nazionale di lavoro. Chiusa un'altra pelletteria dove si lavorava anche 14 ore al giorno per tre euro l'ora, e scoperto un sistema illecito di smaltimento di 10mila tonnellate di scarti tessili.
Gli operai ribelli Texprint in presidio
Diritti negati Confermata dal Consiglio di Stato l'interdittiva antimafia per l'azienda che ha licenziato gli operai quando hanno chiesto il rispetto del contratto nazionale di lavoro. Chiusa un'altra pelletteria dove si lavorava anche 14 ore al giorno per tre euro l'ora, e scoperto un sistema illecito di smaltimento di 10mila tonnellate di scarti tessili.
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 11 giugno 2021
Riccardo ChiariPRATO
La scossa provocata dall’omicidio bianco della giovanissima apprendista operaia Luana d’Orazio continua a far sentire i suoi effetti nel vasto distretto del tessile e della pelletteria, che dall’hinterland fiorentino attraversa la piana pratese e si allunga fin quasi a Pistoia. Solo negli ultimi due giorni è stato scoperto un enorme traffico di 10mila tonnellate di scarti tessili, nascosti nei capannoni in mezza Italia e anche all’estero per essere smaltiti illecitamente. A ruota l’ennesimo caso di caporalato e sfruttamento di una quarantina di operai immigrati, costretti in fabbrica – a conduzione cinese – anche per 14 ore al giorno, per produrre...