Internazionale
Non una goccia di petrolio, l’Italia era già sulla linea Trump
Iran Tehran intanto prova a ribattere colpo su colpo. I suoi dirigenti si dicono certi che le esportazioni di petrolio non scenderanno sotto un milione di barili al giorno grazie a Cina e India. Ma la sua economia è già in stallo a causa delle sanzioni di Trump
Tehran, slogan contro gli Stati uniti – Afp
Iran Tehran intanto prova a ribattere colpo su colpo. I suoi dirigenti si dicono certi che le esportazioni di petrolio non scenderanno sotto un milione di barili al giorno grazie a Cina e India. Ma la sua economia è già in stallo a causa delle sanzioni di Trump
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 24 aprile 2019
«Prima gli italiani», urlano Matteo Salvini e i leghisti. Dovrebbero piuttosto gridare «Prima l’Amministrazione Trump» visto che il governo Conte, per compiacere la Casa Bianca, non ha usato l’esenzione di sei mesi (fino al 2 maggio) dalle sanzioni Usa concessa da Washington a otto paesi, tra cui l’Italia, che comprano (o compravano) petrolio in Iran. L’ambasciatore dell’Iran a Roma, Hamid Bayat, ha chiarito che l’Italia «non importa una singola goccia di petrolio dalla Repubblica islamica» e che in realtà l’esenzione «era stata concessa all’Eni» che non l’ha mai usata per non urtare la suscettibilità di Trump. Il Cane a sei...