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Nuovo governo, stesso «alleato privilegiato»
L’arte della guerra Come farà l'alleanza gialloverde a «percepire» la Russia non come una minaccia e ad agire di conseguenza, mentre resta nella Nato che, sotto il comando dell’«alleato privilegiato», è militarmente sempre più impegnata contro la «minaccia russa»?
L’arte della guerra Come farà l'alleanza gialloverde a «percepire» la Russia non come una minaccia e ad agire di conseguenza, mentre resta nella Nato che, sotto il comando dell’«alleato privilegiato», è militarmente sempre più impegnata contro la «minaccia russa»?
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 22 maggio 2018
Il «Contratto per il governo del cambiamemto», stipulato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini a nome del MoVimento 5 Stelle e della Lega, da un lato «conferma l’appartenenza all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato», dall’altro promette «una apertura alla Russia, da percepirsi non come una minaccia ma quale partner economico e commerciale (per cui è opportuno il ritiro delle sanzioni), da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali» e addirittura quale «potenziale partner per la Nato». La formula non è nuova: nel giugno 2016, il premier Renzi assicurava al presidente Putin...