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Nutriti di aria e di sventura

Nutriti di aria e di sventuraMosca, 1920, besprizornye| che litigano

Storia Tra la fine della prima guerra mondiale e metà degli anni Trenta, in Russia vagavano milioni di bambini abbandonati, i «Besprizornye»: uno studio di Luciano Mecacci per Adelphi

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 luglio 2019
In viaggio nella Russia del 1926, Joseph Roth così annotava per la «Frankfurter Zeitung» una delle scene che più avevano colpito la sua immaginazione: «Torme di bambini abbandonati, pittoreschi e coperti di stracci, vanno a zonzo, corrono, stanno seduti per le strade – i besprizornye, che vivono di aria e di sventura». Come lui, tanti osservatori occidentali riferirono, scioccati, le condizioni strazianti della infanzia abbandonata in Russia, tra la fine della prima guerra mondiale e la metà degli anni Trenta. Il fenomeno, che nel 1922 raggiunse dimensioni impressionanti, con un picco di sette milioni di vagabondi minorenni, è al centro...

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