Internazionale

Obiettivo Mosul (fotoreportage)

Obiettivo Mosul (fotoreportage)Uomini accusati di essere militanti o simpatizzanti dell’Isis attendono di essere interrogati da una milizia locale sunnita a Qayyarah, città strategica sulla riva ovest del Tigri, 60 km circa a sud di Mosul – Emanuele Satolli

Guerra al Califfo Dentro l’operazione lanciata per strappare la seconda città irachena allo Stato islamico, che la controlla dal giugno 2014. Peshmerga kurdi, milizie sciite, formazioni tribali sunnite ed esercito di Baghdad formano una forza di 100 mila uomini. E hanno l’appoggio di Usa, Turchia e Iran. Ma ognuno combatte per i propri interessi. In trappola poche migliaia di jihadisti e oltre 1 milione di civili

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 6 dicembre 2016
A lungo annunciata, il 17 ottobre 2016 è partita l’operazione per la liberazione di Mosul. La seconda città irachena per importanza, hub commerciale del paese, comunità a maggioranza sunnita ma cara a sciiti, cristiani e kurdi, è occupata dallo Stato islamico dal giugno 2014. Alla battaglia prendono parte 100mila uomini, per lo più truppe governative e unità di controterrorismo a cui si aggiungono peshmerga, miliziani sciiti, compagini tribali sunnite e cristiane assire. Contro hanno una forza militare limitata, 6-8mila islamisti arroccati in una città blindata da campi minati, cecchini, trincee. Ma soprattutto da oltre un milione di civili, quelli rimasti...

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