Economia

Ocse, mai così tante diseguaglianze

Ocse, mai così tante diseguaglianzeUna strada nel centro di Milano – LaPresse

Il rapporto L’organizzazione dei paesi più industrializzati ha registrato un aumento delle differenze tra ricchi e poveri: un fenomeno che con la crisi si è accentuato, e che non si arresta. Dal 2007 al 2011 il 40% della fascia più bassa ha perso il 40% del reddito, mentre i più facoltosi hanno guadagnato il 51%. Le cause: dal dilagare del lavoro precario alla detassazione dei milionari

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 22 maggio 2015
Siamo arrivati a «un punto critico, le ineguaglianze non sono mai state così forti nei paesi Ocse», afferma Angel Gurria, segretario generale dell’organizzazione che riunisce i 34 paesi più industrializzati. «Stiamo cambiando di dimensione», spiega un economista. Nel terzo rapporto Ocse sulle ineguaglianze, presentato ieri al Château de la Muette, la situazione appare peggiorata rispetto ai precedenti studi (2008 e 2011): dall’inizio della crisi, il 40% della popolazione più povera ha registrato un calo di reddito; tra il 2007 e il 2011 il reddito reale (corretto dagli effetti inflazionistici) della fascia più debole è diminuito di circa il 40%, mentre...

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