Alias Domenica
Octavio Paz nel labirinto della sua solitudine
Classici del 900 Sprazzi postumi dalla produzione di un poeta e saggista la cui visione illuministica della modernità fu travolta anche nelle forme letterarie
Classici del 900 Sprazzi postumi dalla produzione di un poeta e saggista la cui visione illuministica della modernità fu travolta anche nelle forme letterarie
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 11 maggio 2014
Poeta, diplomatico, saggista, Octavio Paz, ambiguo e contraddittorio, amato e disprezzato, rivoluzionario e conservatore, è stato una figura tipicamente latinoamericana, mitizzata e onorata – dopo la morte – sugli altari delle icone nazionali (Neruda, Asturias, García Márquez, Vargas Llosa, e così via), ma anche un tormentato intellettuale cosmopolita che ha coltivato radici in Europa, in Giappone, in India, e che intratteneva con il suo paese un rapporto complesso e travagliato. Al prezzo di una inevitabile semplificazione, si può dire che il pensiero di Paz si dipani a partire dall’eterna ossessione messicana, la confluenza di quelle tre culture che s’incrociano cercando...