Europa

Ogm, l’Europa apre ma concede ai singoli stati il diritto di dire di no

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Lussemburgo Il consiglio dei ministri dell'ambiente della Ue raggiunge un accordo politico che "ri-nazionalizza il transgenico". Il ministro Galletti canta vittoria, Assiobiotec si indigna, mentre per Slow Food e Greenpeace bisogna fare di più. Adesso la patata bollente passa al semestre di presidenza europea dell'Italia

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 13 giugno 2014
Un compromesso geneticamente modificato. E’ questo l’accordo politico raggiunto nel consiglio dei ministri dell’ambiente Ue che ieri si è riunito in Lussemburgo. L’Europa si prepara ad aprire le porte alle coltivazioni transgeniche ma in cambio concederà ai singoli stati il diritto di poterle vietare su una parte o sulla totalità del proprio territorio nazionale. La chiamano “rinazionalizzazione del transgenico”. Il ministro dell’ambiente italiano Gian Luca Galletti ha espresso soddisfazione. Prima dell’incontro ha twittato: “No ogm in Italia. Una partita da vincere come quelle del mundial in Brasile”. Incassato il voto del consiglio ha chiesto collaborazione a tutti gli stati per...

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