Internazionale
Oil saudita, la produzione non cala. Fonti Usa: «I droni dall’Iran»
Guerre nel Golfo Dopo l'attacco di sabato, Riyadh valuta i danni. Un ex ingegnere Aramco al manifesto: «Nella raffineria di Abqaiq la situazione è più grave: segni di impatto su quasi tutti gli undici sferoidi, i grandi contenitori per separare gas e petrolio»
L’impianto di estrazione del greggio della compagnia saudita Aramco ad al-Khurj – Afp
Guerre nel Golfo Dopo l'attacco di sabato, Riyadh valuta i danni. Un ex ingegnere Aramco al manifesto: «Nella raffineria di Abqaiq la situazione è più grave: segni di impatto su quasi tutti gli undici sferoidi, i grandi contenitori per separare gas e petrolio»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 18 settembre 2019
La raffineria di Abqaiq è il tallone d’Achille dell’economia globale perché qui viene lavorato il 70% del petrolio saudita: questo non vuol dire che dopo gli attacchi di sabato ci sia meno greggio perché i giacimenti non sono stati colpiti. Ora si tratta di vedere quanto tempo sarà necessario per riparare i danni. Sebbene lunedì le quotazioni del greggio siano schizzate per l’evidente vulnerabilità dell’Arabia saudita e la crescente conflittualità regionale, sono scese subito dopo perché sui mercati i barili di petrolio ci sono. In attesa di fare cassa vendendo shale oil, un funzionario statunitense ha riferito alla Cnn –...