Alias Domenica
Olio, latte, scala, cerchio: Laib
Al MASI di Lugano una mostra di Wolfgang Laib Sull’esempio di Beuys, le sculture dell'artista tedesco (classe 1950) consistono in un rito di cura, fecondazione e rigenerazione all’interno di un sistema visivo fondato su matrici formali di radice orientale
Wolfgang Laib durante l’allestimento dell’opera The Rice Meals nella sala del Masi di Lugano © 2017 Hartmut Nägele
Al MASI di Lugano una mostra di Wolfgang Laib Sull’esempio di Beuys, le sculture dell'artista tedesco (classe 1950) consistono in un rito di cura, fecondazione e rigenerazione all’interno di un sistema visivo fondato su matrici formali di radice orientale
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 18 febbraio 2018
Daniele CapraLUGANO
Per la rarefazione dei contenuti e per i materiali stessi impiegati nella realizzazione delle opere, la pregevole personale di Wolfgang Laib – curata da Marco Franciolli e Francesca Bernasconi e ospitata al MASI di Lugano fino al 18 marzo – mette candidamente in discussione l’odierna selvaggia prevalenza del vedere, dovuta al sovrabbondante flusso di immagini. È infatti l’odorato il primo senso che colpisce il visitatore varcata la porta della sala espositiva nei piani interrati del museo ticinese: prima ancora che prenda coscienza di ciò che sta guardando, è l’odore della chimica (naturale) degli elementi a parlargli, a dare informazioni, a...