Internazionale
Omicidio Khashoggi. «È la “politica” dei Saud sui Fratelli Musulmani»
Intervista Parla Massimo Campanini, docente di Islamistica allo Iuss di Pavia e al San Raffaele di Milano. "Le affermazioni di Trump su questa viocenda - sanzioni sì, sanzioni no, ma Riyadh è nostro prezioso alleato - non sono altro che un teatrino per gettar fumo all’opinione pubblica internazionale"
Il giornalista dissidente Jamal Khashoggi morto nella sede diplomatica saudita in Turchia
Intervista Parla Massimo Campanini, docente di Islamistica allo Iuss di Pavia e al San Raffaele di Milano. "Le affermazioni di Trump su questa viocenda - sanzioni sì, sanzioni no, ma Riyadh è nostro prezioso alleato - non sono altro che un teatrino per gettar fumo all’opinione pubblica internazionale"
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 21 ottobre 2018
«L’assassinio di Khashoggi è un tassello nella politica saudita di repressione ed emarginazione preventiva dei Fratelli Musulmani, il movimento di cui era membro pur non essendo ai vertici». A commentare l’omicidio è Massimo Campanini, docente di Islamistica allo Iuss di Pavia e al San Raffaele di Milano. Autore del saggio I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo (con Karim Mezran, Utet 2010), Campanini aggiunge: «In questi anni, siamo testimoni di come le autorità di Riyadh abbiano eliminato gli esponenti più in vista della Fratellanza, con l’obiettivo di proteggere il regno da pericolose contestazioni». Nel mirino dei sauditi è finito il Qatar,...