Alias Domenica
Onnivori di futurismo con spettacolo e incomprensioni
1909 - 1914 Al Guggenheim di New York da Balla e Boccioni fino agli epigoni dell’aeropittura. L’allargamento eccessivo a figure minori e tarde e il troppo peso dato a Marinetti sono i punti deboli di una kermesse pingue, complessa e piena di spunti
Italian Futurism – Solomon R. Guggenheim Museum
1909 - 1914 Al Guggenheim di New York da Balla e Boccioni fino agli epigoni dell’aeropittura. L’allargamento eccessivo a figure minori e tarde e il troppo peso dato a Marinetti sono i punti deboli di una kermesse pingue, complessa e piena di spunti
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 aprile 2014
Gian Maria AnnoviNEW YORK
Per quanto possa apparire iperbolico, solo un terremoto è riuscito a porre freno all’energia ipercinetica del padre del Futurismo italiano, Filippo Tommaso Marinetti, a suo tempo non per nulla ribattezzato «la caffeina d’Europa». La pubblicazione del celebre manifesto di fondazione del primo movimento d’avanguardia fu infatti posticipata a causa del violento sisma che nel 1908 distrusse quasi interamente la città di Messina, causando oltre centomila vittime. Il manifesto, provocatorio nei contenuti ma ancora lontano dal radicalismo linguistico avanguardista, fu dunque lanciato su scala globale il 20 febbraio del 1909 dalla prima pagina del francese Le Figaro. Che fosse stato proprio...