Internazionale
Onu: «Abusi in Xinjiang». Ma non è un genocidio
Cina L'atteso rapporto dell'Onu sulle condizioni della regione dove vive la minoranza musulmana degli uiguri chiede alle autorità cinesi provvedimenti per chiudere i centri di rieducazione. Pechino risponde: menzogne. Ma l'intenzione di cambiare strategia, usando l'economia, è già in fieri
Centro rieducativo nella regione cinese dello Xinjiang – Ap/Ng Han Guan
Cina L'atteso rapporto dell'Onu sulle condizioni della regione dove vive la minoranza musulmana degli uiguri chiede alle autorità cinesi provvedimenti per chiudere i centri di rieducazione. Pechino risponde: menzogne. Ma l'intenzione di cambiare strategia, usando l'economia, è già in fieri
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 2 settembre 2022
Nella regione cinese del Xinjiang sono in corso «gravi violazioni dei diritti umani». È quanto emerge dall’atteso rapporto dell’Onu sui presunti abusi subiti dalle minoranze islamiche nelle aree di confine tra la Cina e l’Asia centrale. L’indagine, rilasciata intorno alla mezzanotte di mercoledì, cita resoconti «credibili» di tortura, lavoro coatto, violenze sessuali, sterilizzazioni forzate e altre forme di trattamento disumano tra il 2017 e il 2019. IL CORPOSO REPORT – 48 pagine – si basa su documenti ufficiali, racconti di ex detenuti nonché su quanto osservato da Michelle Bachelet durante una controversa visita in Cina nel mese di maggio. La prima...