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Opicino, corpus grafico di una catastrofe psichica

Opicino, corpus grafico di una catastrofe psichicaOpicino de Canistris, "Palatinus latinus 1993", f. 13r., part., Biblioteca Apostolica Vaticana

Sylvain Piron, "Dialettica del mostro. Indagine su Opicino de Canistris", Adelphi «Imago» Il caso dello "scriptor" pavese del Trecento la cui «psicosi» originò due codici fitti di simboli, oggi nella Biblioteca Apostolica Vaticana, che hanno acceso d’interesse i circoli warburghiano e psicoanalitico

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 giugno 2019
Quando, al principio del XIV secolo, la curia pontificia si trasferì, dopo un periodo di ‘nomadismo’, da Roma ad Avignone, la città provenzale assurse a punto nodale nelle vicende politico-culturali del tardo Medioevo. Famoso è, ad esempio, il caso di Francesco Petrarca, che tra Avignone e Valchiusa diede vita ad alcune delle sue opere. Anche gli artisti iniziarono a migrare verso «l’empia Babilonia» dove «fanciulle e vecchi vanno trescando e Belzebu in mezzo co’ mantici e col foco» (sono versi di Petrarca): basterà ricordare il caso di Simone Martini, che abbandona la sua Siena; o quello di Matteo Giovannetti –...

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