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Opposte retoriche di sovranisti e no-borders

Opposte retoriche di sovranisti e no-bordersUn’opera di Renato Mambor

Da un lato i sovranisti patriottici, dall’altro gli internazionalisti no borders; senza possibilità di dialogo. Un conflitto irriducibile che porterà altre separazioni. Così, via via, il pensiero critico si scompone, […]

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 1 novembre 2018
Da un lato i sovranisti patriottici, dall’altro gli internazionalisti no borders; senza possibilità di dialogo. Un conflitto irriducibile che porterà altre separazioni. Così, via via, il pensiero critico si scompone, sino a scomparire, inciampando su se stesso. Presi dal furore polemico – o dalla paura del vuoto – non ci si avvede dei propri limiti che sono esattamente quelli che gli uni contrappongono agli altri. I sovranisti rischiano di smarrire la dimensione globale, gli internazionalisti dimenticano quella locale. «Pensare globalmente, agire localmente» non è solo una parola d’ordine del passato, potrebbe rappresentare anche una chiara indicazione per ricomporre lo specchio...

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