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Opti Poba, Bingo Bongo e la deumanizzazione
Il «racism row» del candidato alla presidenza della Figc Tavecchio è solo l’ultimo dei tanti pregiudizi di cui è intrisa la società italiana nei confronti dei cittadini stranieri
Il «racism row» del candidato alla presidenza della Figc Tavecchio è solo l’ultimo dei tanti pregiudizi di cui è intrisa la società italiana nei confronti dei cittadini stranieri
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 agosto 2014
«Opti Poba è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio». Non è una barzelletta di pessimo gusto. È la sconcertante frase che Carlo Tavecchio, 71enne presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ha pronunciato pochi giorni fa durante l’assemblea in cui presentava la sua candidatura alla guida della Figc. “Una gaffe, uno scivolone”, l’hanno definita in molti. L’espressione giusta invece è solo una, quella usata dal quotidiano inglese The Guardian: «racism row», discorso razzista. Nonostante la vicenda venga trattata prevalentemente in ambito sportivo, la vera questione è quella che esce dal campo di calcio. La frase...