Lavoro

Ora sappiamo che il Jobs Act produce precariato

Ora sappiamo che il Jobs Act produce precariato

Il caso La Fondazione Di Vittorio evidenzia la realtà rimossa fino al 4 marzo: record di insicurezza lavorativa e sociale. La crescita è trainata dal lavoro a termine e dal part-time. Il contributo della «riforma» Poletti, considerata parte del Jobs Act di Renzi, e il fallimento del "contratto a tutele crescenti". Emerge il quadro che permette di comprendere il richiamo del "reddito di cittadinanza" dei Cinque Stelle.La proposta è criticabile sotto molto aspetti, ma oggi c'è la possibilità di iniziare a discutere di un reddito sganciato dal lavoro precario

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 18 marzo 2018
La crescita in corso produce nuovi precari. Lo sostiene lo studio “Lavoro: qualità e sviluppo” elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio (Fdv) della Cgil. Rispetto ai proclami che hanno accompagnato il Job Act e l’introduzione del «contratto a tutele crescenti» – che avrebbe dovuto aumentare gli occupati a tempo indeterminato – la realtà è un’altra: continua a crescere il numero di dipendenti con contratti di durata fino a 6 mesi. Sono passati da meno di 1 milione nel 2013 a più di 1,4 milioni nel 2017 (dati Eurostat). DAL 2015 AL 2017, i primi anni della «riforma» renziana, il numero...

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