Alias Domenica
Ordoñez e de Siloe, la Maniera in marmo
Riccardo Naldi, "Bartolmé Ordoñez e Diego de Siloe. Due scultori spagnoli a Napoli agli inizi del Cinquecento", arte’m La ferrata ricostruzione di una delle più affascinanti congiunture mediterranee del primo Rinascimento
Diego de Siloe, dettaglio di "San Giorgio libera la principessa dal drago", particolare dell’Altare dell’Adorazione dei Magi, Napoli, chiesa di San Giovanni a Carbonara, cappella Caracciolo di Vico, foto Luciano e Marco Pedicini
Riccardo Naldi, "Bartolmé Ordoñez e Diego de Siloe. Due scultori spagnoli a Napoli agli inizi del Cinquecento", arte’m La ferrata ricostruzione di una delle più affascinanti congiunture mediterranee del primo Rinascimento
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 aprile 2020
Il 5 dicembre 1520, a Carrara, viene rogato il testamento di uno scultore spagnolo, Bartolomé Ordoñez. In quell’atto Ordoñez ricorda come suo socio «Diego Siloe», cioè lo scultore, anch’egli iberico, Diego de Siloe. In questo atto ufficiale e un po’ freddo è registrata una delle accoppiate più interessanti dell’arte del Cinquecento. I due scultori furono, in effetti, «soci»: assieme – e con l’aiuto di altri scultori e scalpellini – realizzarono quel capolavoro che è la Cappella Caracciolo di Vico in San Giovanni a Carbonara a Napoli. E proprio a Napoli i due lasciarono molte testimonianze della loro attività nel secondo...