Alias Domenica
Orfano, escluso, poi adottato da madre letteratura, Silvio D’Arzo
Tasselli ritrovati Archetipo del racconto «Penny Wirton», emerge, dal tesoro della «Panizzi», «Gec dell’Avventura», esemplarmente curato da Alberto Sebastiani, e con un empatico «Epilogo» di Eraldo Affinati: da Einaudi
Foto di Franco Camparini
Tasselli ritrovati Archetipo del racconto «Penny Wirton», emerge, dal tesoro della «Panizzi», «Gec dell’Avventura», esemplarmente curato da Alberto Sebastiani, e con un empatico «Epilogo» di Eraldo Affinati: da Einaudi
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 20 settembre 2020
Nel suo esclusivo testo di poetica, un articolo del ’49 dal titolo Fra Cronaca e Arcadia, Silvio D’Arzo si smarca contemporaneamente dalle due dominanti secolari della prosa italiana: da un lato la Cronaca del verismo (tradotto o spesso rimpannucciato nel coevo Neorealismo) che punta sulla materia bruta e sconta una tara ideologica, dall’altro l’Arcadia della prosa d’arte, un genere non solo estetizzante ma evasivo e ricreativo in cui la maggioranza degli scrittori italiani si è arroccata e persino catafratta durante il regime fascista. Altri sono i riferimenti del giovane scrittore reggiano nella cui panoplia di eteronimi (il suo nome era...