Visioni
«Orlando, my political biography», una lingua al plurale per Virginia Woolf
Al cinema L’esordio alla regia di Paul B. Preciado, filosofo queer. Tra documentario e messa in scena, tanti Orlando prendono la parola e si raccontano. L’esperienza trans tra biografia e letteratura, gli strumenti sovversivi della poesia, la critica alla psichiatria
Una scena da «Orlando, my political biography»
Al cinema L’esordio alla regia di Paul B. Preciado, filosofo queer. Tra documentario e messa in scena, tanti Orlando prendono la parola e si raccontano. L’esperienza trans tra biografia e letteratura, gli strumenti sovversivi della poesia, la critica alla psichiatria
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 28 marzo 2024
«Al contrario di quello che credevi, Virginia, Orlando non era solo». Riconoscersi molteplici è la chiave dell’esordio alla regia di Paul B. Preciado, filosofo fondamentale per la teoria queer, da più di vent’anni indagatore delle costruzioni di genere nel loro rapporto con la storia occidentale delle idee. All’interno di questa storia ecco però che la disphoria mundi, forza impersonale e collettiva, trasforma gli individui spostandoli dall’asse «prestabilito» dalla legge binaria e non solo. Il movimento sarà forse sotterraneo, ma è senz’altro universale, ed è dunque prendendo la parola insieme che si possono fare i conti con la pluralità di anime...