Internazionale
«Ormai è un’operazione di recupero». E la rabbia in Siria e Turchia cresce
Sisma Chi scava trova quasi solo cadaveri, quelli senza nome seppelliti subito. Erdogan chiede unità, poi blocca i social. Il 75% degli edifici turchi crollati o danneggiati era stato sanato. E un altro condono è già in parlamento. La Ue si mobilita e oggi, forse, gli aiuti Onu tornano in territorio siriano.
Sisma Chi scava trova quasi solo cadaveri, quelli senza nome seppelliti subito. Erdogan chiede unità, poi blocca i social. Il 75% degli edifici turchi crollati o danneggiati era stato sanato. E un altro condono è già in parlamento. La Ue si mobilita e oggi, forse, gli aiuti Onu tornano in territorio siriano.
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 9 febbraio 2023
Non è più un’operazione di soccorso, ma di recupero. Era questa ieri la frase più ripetuta sui media arabi e turchi. Quasi sussurrata dai corrispondenti sui luoghi del disastro lasciato dal sisma di lunedì mattina tra Siria e Turchia, dietro di loro solo macerie. Trovare dispersi ancora in vita è ormai definito un «miracolo». Ieri però è successo, soprattutto bambini, forse perché – scriveva qualcuno – i corpi più piccoli gli permettono di incunearsi tra le macerie delle loro case. Ma che sia sempre di più un’operazione di recupero lo dicono anche altri, in modi diversi. Lo dice il bilancio...