Internazionale
Oro e miseria, il grande paradosso dello Zimbabwe è intatto
Aumentano il contrabbando e le morti nelle miniere illegali Il 60% della valuta estera che entra nel Paese viene dal mercato aurifero. Ma è un sistema instabile e malato che non è migliorato dopo Mugabe
La ricerca dei dispersi da parte dei parenti nella miniera di Bindura – Ap
Aumentano il contrabbando e le morti nelle miniere illegali Il 60% della valuta estera che entra nel Paese viene dal mercato aurifero. Ma è un sistema instabile e malato che non è migliorato dopo Mugabe
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 15 dicembre 2020
Nonostante la detronizzazione e la morte di Robert Mugabe il grande paradosso dello Zimbabwe è rimasto intatto. L’avere immense ricchezze minerarie nel sottosuolo e la quasi totale incapacità di sfruttarle a dovere risollevando il paese africano dalla crisi economica è un male ormai cronico, aggravato dalle lotte di potere, dalla corruzione, dall’abusivismo, dall’inefficienza, dalla violenza. Un settore, quello minerario, tanto instabile quanto ricco: nel settore dell’oro il valore delle sole perdite annuali, dovute al contrabbando, è pari a 1,5 miliardi di dollari. Dal 2013 il mercato dell’oro è sottoposto al monopolio della Banca Centrale attraverso la Fidelity Printers and Refiners...