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Oro, fuoco e forca. Quel che la storia delle pestilenze ha da insegnare
Pandemie Solidarietà, responsabilità, legalità, nella scelta tra bene pubblico e privato. È la scommessa per uscire da questa radicale emergenza
Pandemie Solidarietà, responsabilità, legalità, nella scelta tra bene pubblico e privato. È la scommessa per uscire da questa radicale emergenza
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 25 marzo 2020
«Oro, fuoco e forca!», fu la risposta che Giovanni Filippo Ingrassia diede, nel 1575, a chi gli chiedeva quale fosse stata la sua strategia contro l’epidemia di peste che si diffuse in quell’anno a Palermo e che egli riuscì a «contenere» con buoni risultati. Nato a Regalbuto (il paese di Leonardo Sciascia) nel 1510, riuscì a studiare e laurearsi in medicina a Padova, o forse a Bologna; medico personale di molti regnanti, sull’onda della fama conseguita il vicerè Pedro de Toledo gli assegnò nel 1544 la cattedra di Anatomia e Medicina teorica a Napoli. Rientrato a Palermo nel 1563, fu...