Politica

Ostacoli e depistaggi per bloccare i video del carcere

Ostacoli e depistaggi per bloccare i video del carcere

Giustizia Come scrive il gip, è grazie alle riprese interne, in tanti altri casi non disponibili, se sarà possibile fare luce sul caso del pestaggio all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma non è stato facile mettere quei file in sicurezza e gli indagati hanno cercato di alterarli

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 4 luglio 2021
«Ciò che caratterizza la vicenda in esame è il fatto che la prova delle condotte delittuose poste in essere il 6 aprile 2020 ai danni dei detenuti del reparto Nilo è in larga parte evincibile in modo inequivoco dalla visione delle riprese video del circuito di videosorveglianza del carcere». Come scrive il gip Sergio Enea nell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari per gli agenti di polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere, se questa volta la storia delle violenze all’interno delle mura di un carcere può essere ricostruita è perché ci sono le immagini delle videocamere interne. Non tutte,...

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