Visioni

Oy, rumori d’Africa

Oy, rumori d’AfricaOy

Musica La frastornante vitalità dei "field recordings" urbani. Il talento di Joy Frempong domani chiude il festival Afropolitan a Roma .

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 31 ottobre 2014
Due sole lettere, Oy, per altrettanti personaggi in scena. Musica della crisi, forse, che però non si fa mancare nulla e poco o niente fa rimpiangere. Conta più il numero degli spettatori. Per il resto bastano lei e lui. Con un terzo ipotetico elemento, tutt’altro che trascurabile nell’economia del loro set, che è l’apparato visuale, in cui si rispecchia un linguaggio affine, la stessa frastornante vitalità che le canzoni trasmettono. Ma soprattutto basta lei. Joy Frempong, una delle creature musicali più fresche e intriganti del momento. Tecnicamente si tratta di una musicista-cantante elvetico-ghanese afro-errante, con base-studio a Berlino, che dai...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi