Appelli

Pace ed ecologismo. A ottobre proviamoci

Pace ed ecologismo. A ottobre proviamociCorte ambientalista a Milano – LaPresse

La proposta La rete Alternativa Comune accoglie l’appello di Bonelli e Fratoianni che riconosce che c’è un popolo da riunire. La cavalcata delle destre non è inarrestabile

Pubblicato più di un anno faEdizione del 11 agosto 2023

L’appello di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni smuove acque che da troppo tempo attendevano immobili. Tutto si prepara in Europa ormai da mesi per il grande assalto delle destre verso l’obiettivo più ambizioso, scrivere un nuovo ordine nazionalista sulle macerie della pandemia e della guerra.

UN VENTO GLOBALE che non soffia solamente nel vecchio continente ma che abbiamo toccato con mano negli anni di Trump e Bolsonaro quando negazionismo climatico e sovranismo bianco si sono messi all’opera come cardini di un nuovo terribile racconto, razzista e machista. Un nuovo abito per una internazionale di destra che ha trovato in Italia un laboratorio privilegiato dopo la sbornia tecnocratica con il governo Meloni.

Non solo un campanello d’allarme, ma i colpi di tromba del governo più a destra della storia repubblicana con cui fare i conti che mattone dopo mattone lavora per costruire un nuovo senso comune. Nel grande slam della destra, le ultime elezioni politiche ci hanno ridato una speranza sulla quale abbiamo creduto e per la quale territorio per territorio abbiamo iniziato a lavorare: che giustizia sociale e giustizia ambientale trovassero finalmente e di nuovo una casa comune in cui abitare e una bandiera attorno a cui riunire le forze.

L’Alleanza Verdi e Sinistra ha avuto questo merito anche trovando lo spazio per tornare a coinvolgere chi in giro per il paese, città per città, territorio per territorio, ha resistito alla diaspora e continuato a costruire, reti, esperienze di governo, civismo radicale e neomunicipalismo, dentro i movimenti sociali e nelle pratiche del conflitto e della cooperazione. Un coinvolgimento timido che questo appello ha il merito di mettere finalmente a fuoco.

C’è un popolo da riunire, e non solo quello di tante e tanti militanti in attesa di una nuova battagliera passione di fronte a chi in questi stessi giorni riesce a cancellare il reddito di cittadinanza, rifiutare il salario minimo e negare che siamo in una spirale climatica devastante, dove fuoco e acqua devastano la nostra agricoltura e cambiano la vita delle persone.

QUESTO APPELLO riconosce un fatto, ci sono nuovi movimenti sociali che si sono messi in cammino in questi anni, femministi, ambientalisti che usano le parole di un mondo nuovo, rispettoso della casa comune e pronto a sovvertire la violenza della cultura patriarcale. Soprattutto apre uno spazio per dire con parole chiare che c’è una differenza tra le forze progressiste e quando parliamo di pace, di autonomia strategica europea per il negoziato possibile non ci dividiamo sul giudizio rispetto l’invasione russa in Ucraina ma sulla convinzione che serve una militanza pacifista a cui dare corpo e respiro politico nel paese.

La cavalcata delle destre è inarrestabile? Le elezioni spagnole hanno dimostrato che un argine è possibile, ma serve un salto di qualità. La sinistra radicale si è intrecciata all’ecologismo politico in nome della democrazia e della pace in forme nuove in giro per l’Europa e non solo, per costruire forza e innovazione. Sumar in Spagna, Nupes in Francia, e ancora altre forze hanno scelto di raccogliere la sfida di questi tempi e non tentare di assorbire le istanze di cambiamento radicale e di lotta per i diritti ma di confederare storie diverse, riconoscendo autonomia a chi si allea per scrivere una storia comune.

Come rete Alternativa Comune, esperienze della sinistra civica e ecologista di diverse regioni e città di Italia, abbiamo lavorato per questo e ci saremo a Ottobre per costruire insieme questo cammino comune, convinte che altre esperienze municipaliste e reti che si stanno costituendo potranno raccogliere l’invito a una sfida ambiziosa.

SERVE IN QUESTO PAESE un punto di vista di parte, con le parole del compianto Tronti, senza le ambiguità di un progressismo che non sceglie mai da che parte stare. Serve raccogliere insieme le pratiche di chi cambia le città con politiche innovative su casa, scuola e diritti e chi pensa un paese per generi liberi e nuove generazioni a cui proporre un presente degno.

Serve il coraggio di opporsi alla geopolitica armata che sia nel Mediterraneo o al confine orientale e la consapevolezza che a pagare la crisi climatica e economica sono ancora una volta i dannati che faticano a sopravvivere di stipendio e che lo hanno già perso. Serve credere ancora una volta che va difesa una Europa sovrana e unita, senza paura, dove mettere a bando guerra e nazionalismi.

Per questo ci convince un patto eco-sociale per il clima, la democrazia, la pace e l’uguaglianza e dovrà avere le radici salde che nei territori potremo costruire assieme.

 

**** Amedeo Ciaccheri, Rosario Andreozzi, Selena Candia, Sergio D’Angelo, Francesca Ghio, Francesca Ghirra, Claudio Marotta, Anita Pirovano, Massimo Zedda

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